I “Tuli “
A qualcuno il
termine “tuli” ricorderà qualcosa e non mi riferisco al paradigma del verbo latino: fero, fers, tŭli, latum, ferre (portare,
manifestare, mettere in mostra, pagare, pretendere, condurre, esaltare, dare,
fare, riferire, ottenere, depredare, tollerare ), ma a un antico metodo per
curare il mal di gola.
Da bambino, ricordo, quando avevo
il mal di gola, mi rivolgevo a mia madre per chiedere soccorso, sperando così di
assaporare le caramelline Zigulì, ma lei semplicemente mi rispondeva:
- domani mattina quando sei digiuno
ti faccio i TULI-
All’indomani mattina si accostava
al mio letto prendeva il polso (prima uno e poi l’altro) e cominciava a massaggiare
la parte superiore.
Sentivo le sue dita che andavano
a toccare e a sciogliere dei “noduli” che si erano formati proprio in quella parte.
Due mattine, due trattamenti e il
mal di gola spariva.
Non ho dimenticato questa pratica
e quando qualcuno a casa mia si lamenta per il mal di gola dico: - domani
mattina a digiuno ti faccio i TULI.
Ogni volta che eseguo questo
massaggio mi torna in mente mia madre e nello stesso tempo ho la conferma che
dopo due giorni il mal di gola sparisce.
Ho curiosato, per cercare l’origine
del termine ormai in disuso, e ho scoperto che deriva dal latino: Tùli – Gozzo/toles - gonfiore delle tonsille.
Forse la medicina
ufficiale non riconosce il nesso tra il massaggio del polso e il mal di gola,
ma per tante volte mia madre non mi portò dal pediatra, anche perché allora
nel mio paese non esistevano.
Nessun commento:
Posta un commento