Ero troppo giovane quando De Gregori pubblicò l’album
Rimmel di cui la canzone “Pablo” fa parte. In un primo momento l’ascolto delle
stesse canzoni ha portato, me come tanti, ad apprezzare la musicalità e la melodia, ma
nello stesso tempo ha acceso la curiosità di scoprire il significato
recondito di questo enigmatico testo. Ho provato a cogliere tra le righe un significato, forse è ciò che leggo io, ma infondo di fronte a un'opera ognuno di noi è stimolato in modo singolare dalle proprie sensibilità.
Pablo
( De Gregori)
Mio
padre seppellito un anno fa,
nessuno
più a coltivare la vite.
Verderame
sulle sue poche unghie
e
troppi figli da cullare.
E il
treno io l'ho preso e ho fatto bene.
Spago
sulla mia valigia non ce n'era,
solo
un po’ d'amore la teneva insieme,
solo
un po’ di rancore la teneva insieme.
E’ un’immagine
di una famiglia povera che si reggeva sulle braccia e il lavoro di un padre,
ormai morto.
La
valigia di cartone, simbolo dell’emigrazione classica, disegna il secondo scenario
in cui si vede il figlio costretto a emigrare. Un andare via portandosi dietro, nella valigia, il legame che lo
tiene ancorato alla famiglia.
Il
collega spagnolo non sente, non vede,
ma
parla del suo gallo da battaglia
e la
latteria diventa terra.
Prima
parlava strano ed io non lo capivo,
però
il pane con lui lo dividevo
e il
padrone non sembrava poi cattivo.
Il
nuovo mondo gli fa conoscere Pablo.
Chi potrebbe
essere Pablo se non una persona che cerca di coinvolgerlo e portarlo a
condividere la stessa lotta per una causa socialista. Poco capisce del nuovo
linguaggio e la sua “ingenua” indole lo porta ad apprezzare quello che il padrone gli
concede.
Hanno
pagato Pablo, Pablo è vivo!
Pablo col tempo vende i suoi ideali, ma gli
stessi restano vivi.
Con
le mani io posso fare castelli,
costruire
autostrade, parlare con Pablo,
lui
conosce le donne e tradisce la moglie.
Con
le donne e il vino e la Svizzera verde.
E se
un giorno è caduto, è caduto per caso
pensando
al suo gallo o alla moglie ingrassata
come
da foto.
La vita continua, lui si
è integrato e si sente nella condizione di essere autonomo e costruire il
futuro, con Pablo c’è comprensione.
Pablo si è lasciato
andare alle lusinghe del benessere, cadendo nelle tentazioni, allontanandosi
dai suoi affetti che ormai vede con occhi diversi
Prima
parlava strano ma io non lo capivo,
però
il fumo con lui lo dividevo
e il
padrone non sembrava poi cattivo.
Ormai con Pablo c’è
sintonia, ci si divide anche il fumo e il padrone ai suoi occhi non appare più
cattivo
Hanno
ammazzato Pablo, Pablo è vivo!
Con questo ritornello torna in mente una frase
famosa di Che Guevara:
“Sparami, ucciderai un uomo”
Ma gli ideali avranno sempre
la forza per vivere.
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