“È passato il tempo in cui Berta filava”
Un modo di dire per indicare “quei tempi sono andati”. All’origine di ciò vi è una leggenda, che di seguito accennerò, ma nel recente passato, “Berta filava” fu il titolo che Rino Gaetano diede a una sua canzone di successo. I suoi testi, criptici, hanno spesso in seno delle narrazioni di fatti politici e non, che Rino sapeva cogliere e trasportare tra le righe.
Nella fattispecie pare che l’autore volesse raccontare come avvennero i fatti che portarono allo scandalo Lockheed, nei primi anni ’70, e che videro coinvolti molti politici italiani, tra cui Mario Tanassi e Luigi Gui. E pare il nome “Berta” sia il diminutivo di Robert, Robert Gross, il Presidente dell’allora compagnia costruttrice di aerei.
“E Berta filava,
filava con Mario
e filava con Gino
e nasceva il bambino
che non era di Mario
e non era di Gino”.
(Bert si accordava con Mario e Gino (Tanassi e Gui) e nasceva il bambino (lo scandalo) non era di Mario non era di Gino (che tutti rinnegavano)
Leggenda….(forse è più affascinante)
Berta dal Grampiè, (aveva un piede più grande dell’altro) figlia di Re Filippo d’Ungheria, fu chiesta in sposa, tramite gli ambasciatori, da Pipino Re di Francia. La giovane nobile sapendo della poca avvenenza del Re Pipino in un primo momento rifiutò, ma poi dovette acconsentire. Fu organizzato il matrimonio; partiti per Parigi per la celebrazione e giunti nei pressi della città francese, Berta decise di farsi sostituire dalla sua segretaria, e quasi sosia, Elisetta di Magonza che la stava accompagnando a Parigi. Elisetta fu convinta di stare al gioco da Grifone e Spinardo di Magonza e fu così che sposò Pipino. I due, Grifone e Spinardo, promisero a Berta di ricondurla in patria, ma tradirono questa promessa. Diedero incarico agli accompagnatori di portarla in un bosco e ucciderla. I tirapiedi di Grifone e Spinardo non si attennero alle indicazioni e presi dal senso di pietà invece di ucciderla la legarono nuda a un albero in piena foresta.
I lamenti della nobile furono uditi da un cacciatore di Re Pipino, Lamberto; il quale si portò nei pressi dove la giovane era legata, la sciolse e la condusse a casa sua. La moglie la rifocillò e le diede dei vestiti umili, quelli che possedeva. Berta visse in quella famiglia per più di cinque anni, fu considerata alla stregua delle altre figlie; dedicò il suo tempo ai lavori umili tra cui il filare la lana.
Tutto durò fino al giorno in cui, Pipino, durante una battuta di caccia si trovò nei paraggi della casa di Lamberto si accorse delle bellezze di Berta. S’invaghi di lei e fece di tutto per possederla. Il tutto avvenne su di un carro. La leggenda narra che in quell’occasione fu concepito Carlo (da carro) poi Carlo Magno. Tornato a corte ripudiò Elisetta e sposò finalmente Berta.
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