“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
(Cesare Pavese)
Non può essere
Dicono che morrai, paese mio,
malato di diaspora,
che all'ombra dei tuoi monti
solo morti resteranno
e alberi...
Io dico no!, non può essere
che questa terra senza nome resti,
che sia vano questo nascere questo soffrire questo vivere.
che i figli lontani una madre non abbiano
cui guardare come meta dei loro sogni di zingari.
malato di diaspora,
che all'ombra dei tuoi monti
solo morti resteranno
e alberi...
Io dico no!, non può essere
che questa terra senza nome resti,
che sia vano questo nascere questo soffrire questo vivere.
che i figli lontani una madre non abbiano
cui guardare come meta dei loro sogni di zingari.
(Stelio Pandolfini)
Non penso di essere irriverente nei confronti di nessuno se mi azzardo ad accostare un passo di Cesare Pavese a una poesia di Stelio Pandolfini. Entrambi gli autori si sono chiesti sul valore delle radici, il peso delle origini in ogni essere umano.
Il primo, nel suo romanzo La luna e i falò, torna, col personaggio Anguilla, a cercare le sue origini e i colori della sua infanzia in compagnia dell’amico Nuto al quale lo legano tanti ricordi di un passato allegro e spensierato.
Pandolfini, invece, nella sua lirica Non può essere, non vuole immaginare la scomparsa delle radici, teme che "questa terra senza nome resti", (stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus?) e si rifiuta di credere che la diaspora non possa più pensare alla propria terra come meta e guardarla come madre di figli gitani.
Stelio Pandolfini, nato a Santa Cristina D’Aspromonte nel 1926, è morto a Roma nel 2011.
“Scrittore e Poeta di Calabria” cita il manifesto che ne annuncia la morte (F.te Rocco Liberti – Storicittà).
Cristinese di nascita e oppidese di adozione, tra le sue opere:
“La fiumara va così” ( Galzerano Editore) e “Il Sogno ( ogni uccello nel suo bosco) Rubettino Editore.
Il prof. Rocco Liberti ha dedicato Stelio Pandolfini una pagina importante sulla rivista “Storicittà”( Settembre 2011) dove con estrema cura traccia il profilo umano e lo spessore letterario dell’autore.
Ringrazio la nipote Ester Pandolfini per avermi donato la poesia
“Non può essere”.
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