lunedì 16 ottobre 2017

Quando il pugno arriva..




Il giorno 16 Ottobre 1968, alle Olimpiadi di Città del Messico, lo statunitense Tommie Smith fu il primo uomo a scendere sotto i 20 secondi (19,83) nei 200 metri piani. In quella gara, che poi passò alla storia, e non solo dello sport, si piazzarono al secondo posto l’australiano Peter Norman e al terzo posto ancora uno statunitense, John Carlos.
Smith è nato nel Texas nel ‘44, è il settimo di undici figli, suo padre lavora nelle piantagioni di coton. Carlos è nato nel ’45 ed è figlio di un calzolaio, nato e cresciuto ad Harlem e Norman, nato nel ’42, è figlio di un macellaio.

I fatti dell’anno.

Nei primi mesi del ’68 si erano verificati fatti che non rendevano tranquilli gli organizzatori delle Olimpiadi.
A marzo il massacro di My Lai aveva riempito le cronache di guerra; soldati statunitensi saccheggiarono un villaggio di civili nei paraggi di Saigon causando la morte di circa 350 persone (vecchi, donne e bambini).
Il 4 Aprile, nel balcone davanti alla sua camera d’albergo a Memphis, viene assassinato con un colpo di fucile, M.L.King.
Il Maggio Francese porta alla ribalta del mondo le lotte dei movimenti giovanili contro il potere gollista; i manifestanti mossero i primi passi verso la liberalizzazione dei costumi contestando anche il vecchio sistema delle università; furono proteste che coinvolsero anche il mondo operaio. E poi ancora l’uccisione di Bob Kennedy, il dramma del Biafra e la Primavera di Praga.
Fatti e situazioni che avevano portato gli atleti di colore a organizzare una sorta di boicottaggio dei giochi; poi la decisione fu quella di partecipare e di portare al petto una coccarda, un simbolo contro le diseguaglianze.

Il podio

Le cronache narrano che prima di salire sul podio l’australiano Norman notò i due statunitensi intenti a prepararsi per salire e chiese cosa stessero facendo. I due risposero:
- saliremo scalzi sul podio, solo calze nere, per ricordare al mondo lo stato di povertà, e poi indosseremo dei guanti neri ..
E mentre dichiaravano i loro intenti al collega australiano, si accorsero di aver dimenticato un paio di guanti, fu allora che Norman suggerì loro di indossare uno ciascuno. Così fecero.
La scena rimase impressa negli obiettivi di molti fotografi e bucò le telecamere delle televisioni presenti.
Carlos indossò anche una collana di piccole pietre per commemorare idealmente coloro che avevano perso la vita per l’impegno in favore dei diritti umani. Norman volle esprimere solidarietà e si fece dare una coccarda che attaccò al petto.
I tre salirono sul podio; i due americani con un pugno alzato (Smith il destro, Carlos il sinistro) coperto dal guanto nero e calze nere ai piedi; Norman fissò lo sguardo dritto davanti a sé tenendo le braccia lungo i fianchi, come se stesse sull’attenti per rispetto dei colleghi e della causa che aveva mosso quella misurata e particolare protesta.

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