Il giorno 16 Ottobre 1968, alle
Olimpiadi di Città del Messico, lo statunitense Tommie Smith fu il primo uomo a
scendere sotto i 20 secondi (19,83) nei 200 metri piani. In quella gara, che
poi passò alla storia, e non solo dello sport, si piazzarono al secondo posto l’australiano
Peter Norman e al terzo posto ancora uno statunitense, John Carlos.
Smith è nato nel Texas nel ‘44, è
il settimo di undici figli, suo padre lavora nelle piantagioni di coton. Carlos
è nato nel ’45 ed è figlio di un calzolaio, nato e cresciuto ad Harlem e
Norman, nato nel ’42, è figlio di un macellaio.
I fatti dell’anno.
Nei primi mesi del ’68 si erano
verificati fatti che non rendevano tranquilli gli organizzatori delle
Olimpiadi.
A marzo il massacro di My Lai
aveva riempito le cronache di guerra; soldati statunitensi saccheggiarono un
villaggio di civili nei paraggi di Saigon causando la morte di circa 350
persone (vecchi, donne e bambini).
Il 4 Aprile, nel balcone davanti
alla sua camera d’albergo a Memphis, viene assassinato con un colpo di fucile,
M.L.King.
Il Maggio Francese porta alla
ribalta del mondo le lotte dei movimenti giovanili contro il potere gollista; i
manifestanti mossero i primi passi verso la liberalizzazione dei costumi contestando
anche il vecchio sistema delle università; furono proteste che coinvolsero
anche il mondo operaio. E poi ancora l’uccisione di Bob Kennedy, il dramma del Biafra e la Primavera di Praga.
Fatti e situazioni che avevano portato
gli atleti di colore a organizzare una sorta di boicottaggio dei giochi; poi la
decisione fu quella di partecipare e di portare al petto una coccarda, un
simbolo contro le diseguaglianze.
Il podio
Le cronache narrano che prima di
salire sul podio l’australiano Norman notò i due statunitensi intenti a
prepararsi per salire e chiese cosa stessero facendo. I due risposero:
- saliremo scalzi sul podio, solo
calze nere, per ricordare al mondo lo stato di povertà, e poi indosseremo dei
guanti neri ..
E mentre dichiaravano i loro
intenti al collega australiano, si accorsero di aver dimenticato un paio di
guanti, fu allora che Norman suggerì loro di indossare uno ciascuno. Così
fecero.
La scena rimase impressa negli
obiettivi di molti fotografi e bucò le telecamere delle televisioni presenti.
Carlos indossò anche una collana
di piccole pietre per commemorare idealmente coloro che avevano perso la vita per
l’impegno in favore dei diritti umani. Norman volle esprimere solidarietà e si
fece dare una coccarda che attaccò al petto.
I tre salirono sul podio; i due
americani con un pugno alzato (Smith il destro, Carlos il sinistro) coperto dal
guanto nero e calze nere ai piedi; Norman fissò lo sguardo dritto davanti a sé tenendo
le braccia lungo i fianchi, come se stesse sull’attenti per rispetto dei
colleghi e della causa che aveva mosso quella misurata e particolare protesta.
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