sabato 15 settembre 2018

Una tassa particolare


Il termine “blachenonmio” ( dal greco: [blakennomion (telos)], composto di [blax] pigro, stupido e [nòmos] legge) significa tassa sulla stupidità.
Nell’antica Grecia esisteva questa particolare imposta che andava a colpire i redditi degli astrologi, già da allora considerata una professione che tendeva a speculare sui creduloni e sugli sciocchi. Siccome lo sciocco, spesso, rappresenta un costo per la società, sembrava giusto ricavare i profitti di chi ci arricchiva sopra.
La stupidità indicata dal termine non è di carattere generico, ma si tratta specificamente della stupidità che nasce dalla pigrizia.
Es: “sono consapevole di fare qualcosa di sciocco, ma mi annoia riflettere”.
Il principio del “blachennomio” non è andato perduto, oggi è il SuperEnalotto, ma con il termine blachennomio vengono indicati gli introiti che lo Stato acquisisce tassando la “scempiaggine” dei cittadini.
Tutto ciò ci svela senza mezzi termini quanto, anche nell’antica Grecia, fosse alto il tasso di credulità delle persone e la furbizia dello stato a tassare i redditi di coloro che approfittavano dei creduloni.
Torniamo a noi: immaginate per un attimo se i governi italiani degli ultimi trent’anni avessero voluto tassare le seguenti categorie di personaggi: cazzari, spaccalampi, imbonitori, ciarlatani, falsi e imbecilli.
Avremmo sicuramente introitato tanto danaro da poter eliminare l’irpef , l’irap; alzare le pensioni minime, pagare il reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati ed avremmo drasticamente ridotto il debito pubblico.
Ciò non è accaduto, nessuna legge è stata prodotta in tal senso. Non potevamo pretendere, dimenticavo: nessun tacchino organizza la festa del Ringraziamento come nessun agnello si prodiga a preparare la festa di Pasqua.

Nessun commento:

Posta un commento